Finché la noia non ci separi!!

Immaginate …

Immaginate un gruppo di donne sta seguendo un seminario su come vivere una relazione d’amore con il proprio marito.

Ad un certo punto il docente domanda:


“Quante di voi amano il proprio marito?”
Tutte alzano la mano. Allora il docente fa un’altra domanda:


“Quando è stata l’ultima volta che gli avete detto ‘Ti amo’?”
Alcune rispondono oggi, altre ieri, altre non lo ricordano.

Così, il docente dice loro:
“Prendete il cellulare e mandate questo messaggio a vostro marito: ‘Ti amo tantissimo cuore mio’, e a scopo didattico leggeremo insieme le risposte che riceverete.”


Il primo risponde:
“Hey, madre dei miei figli, stai bene?”

Un altro risponde:
“Che succede, hai di nuovo rotto la macchina?”

Un altro:
“Cos’hai fatto? Questa volta non ti perdono!”

Un altro:
“Non farla tanto lunga, quanto ti serve?”

Un altro:
“Dimmi a chi volevi realmente mandare questo messaggio!”

Un altro:
“Ti ho detto cento volte di andarci piano con l’alcool!”

Ed infine, l’ultimo risponde:
“Scusa, chi sei???”

Come si misura lo stress nella coppia?

Partiamo dagli over 50: sono cresciuti con un’abitudine mentale alla coppia, disposti a costruirla pur conoscendone la fatica; e così le coppie consolidate di quell’età sono capaci di accettare che stabilità e passione non coincidano.

Cosa che non riesce a fare la generazione intermedia, dai 35 ai 45 anni, poco disposta al sacrificio e all’impegno che una relazione seria comporta. Le coppie di questa età tendono a essere infedeli un po’ perché le tentazioni si sono moltiplicate, anche grazie a Internet, un po’ perché sopportano a denti stretti la quotidianità: la routine e gli obblighi che comporta sono la prima fonte di stress e così l’infedeltà diventa un modo per evadere dalla gabbia, per alleggerire il peso.

Al contrario vedo nei più giovani un ritorno di fiducia nella coppia e una forte idealizzazione della famiglia; hanno il senso del dovere e sono responsabili per cui quando trovano un partner tendono a essere molto affidabili e collaborativi nella suddivisione di ruoli e oneri.

Le recriminazioni sono all’ordine del giorno. Potrà sembrare buffo ma la più frequente è legata al fatto che lui non porta mai giù la spazzatura, cosa che alla lunga porta lei all’esasperazione.

Per cui quello che consiglio ai signori uomini è di non trascurare questo aspetto. Anche la tavoletta del water che rimane puntualmente alzata è causa di grande irritazione. Non lo è più il tubetto di dentifricio spremuto a metà, ma solo perché ormai è di plastica e flessibile. È chiaro che queste situazioni mascherano insofferenze ben più profonde: per la donna riflettono la scarsa attenzione dell’uomo alle necessità della casa, la percezione che alla fine è lei a doversi fare carico di tutto.

Noi donne non amiamo delegare, ammettiamolo: preferiamo fare noi molte cose che pensiamo che il nostro partner non sia in grado di eseguire bene. Se le donne sono ipercritiche, gli uomini peccano però di arroganza per cui in una stessa situazione, per esempio, rughe e pancetta, lei corre ai ripari costi quello che costi, mentre lui si sente in diritto di cercare partner molto più giovani.

Le “corna” virtuali sono diventate un altro degli sport nazionali.

Non è detto che si traducano in un tradimento reale ma certo non aiutano la coppia: a nessuno fa piacere che il proprio compagno, uomo o donna che sia, passi intere serate in chat con un’altra persona stabilendo con lei un rapporto privilegiato e di confidenza

Poi vale la legge dei grandi numeri per cui i contatti sono così tanti ormai che è più probabile che l’incontro in Rete sfoci in un caffè e poi in altro ancora, sfondando la barriera del virtuale e andando fuori controllo.

Diciamo che nel sesso non c’è ancora la famosa par condicio: mentre l’uomo dichiara con disinvoltura le sue preferenze, la donna deve stare attenta a fare proposte e dare indicazioni su cosa le piace e non perché c’è il rischio che lui perda, diciamo, l’ispirazione.

Se vuole vivacizzare il rapporto e renderlo più creativo e vicino alle proprie esigenze può cercare di farglielo capire in modo indiretto; se è troppo esplicita e disinvolta, e il rapporto non è caratterizzato da libertà e pari cultura sessuale, lei rischia di smorzare i suoi entusiasmi o di passare per una poco di buono.

Ci sono poi quelle coppie di lunga data dove lui e lei hanno avuto nella vita un solo partner sessuale e che sono felici finché non scoprono l’”America”: di solito non sono molto esperte e vanno in crisi se dopo un incontro scoprono che si può fare l’amore anche in modo diverso. Allora sì che il quotidiano diventa stressante.

I problemi esterni alla coppia di oggi sono oggettivamente più pesanti. Tutti guadagnano di meno, il lavoro è precario, manca l’assistenza ai bambini: dal nido, che costa troppo, alla scuola. Con il mutuo da pagare, il lavoro che oggi c’è e domani forse no, i figli da piazzare non si sa bene dove, le fonti quotidiane di stress non mancano. Il malessere economico e sociale che stiamo vivendo non può non riflettersi sulla tranquillità e il benessere della coppia.

È tipico della fascia intermedia dai 35 ai 45 anni nella quale le donne italiane difficilmente trovano coetanei che abbiano voglia di impegnarsi in un rapporto serio e duraturo per via dei sacrifici e dei compromessi che impone.

Ragion per cui o cercano un partner straniero o si buttano sugli over 50, oppure sui trentenni (e più giovani), entrambi maggiormente disposti ad accettare gli impegni di cui sopra e ad avere un approccio più serio e responsabile. Allo stesso modo gli uomini della fascia 35-45 preferiscono donne molto più giovani o molto più mature.

Dietro a questa scelta c’è però spesso lo spettro del bilocale con figli da andare a prendere, lavatrici da fare, cene da preparare e il tutto finisce davanti alla tv.

Mi spiego meglio: la predilezione per le situazioni “squilibrate” a scapito della coppia “normale” nasconde la paura e il rifiuto di una quotidianità che si percepisce come soffocante.



















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